Appena venuti a conoscenza dell’imminente apertura, tra l’altro autorizzata e legittimata dalle istituzioni, del covo di nazi-fascisti “Cuore nero” in viale Certosa 311, la Cascina Autogestita Torchiera Senzacqua ha deciso di intraprendere un percorso che ne impedisse l’agibilità politica. Un’agibilità che non può essere riconosciuta a chi ancora nel secondo millennio rende onore ai “martiri della repubblica di Salò”, e si fa promotore di ideologie che dovrebbero essere state spazzate via sessant’anni fa dalla lotta partigiana di Liberazione e la cui illegittimità è sancita peraltro dalla Costituzione.
Coscienti che tale ideologia non è mai morta, pensiamo che l’unico modo di contrastarla sia organizzare una stretta rete tra tutti i soggetti che praticano l’antifascismo attraverso il proprio agire e la propria cultura.
Questo prcorso non ammette scorciatoie e necessita dell’organizzazione e della mobilitazione di chiunque voglia vivere in un mondo libero.
Oggi ancora di più bisogna mobilitarsi per impedire il dilagare di politiche razziste e revisioniste.
Si sta attivando una rete di soggetti che a partire dal nostro quartiere impedisca l’apertura di spazi come “Cuore nero”. Numerose e molto partecipate sono state le assemblee con tutte le realtà della zona 8 (ANPI, partiti, comitati di quartiere e singoli cittadini) e l’assemblea cittadina di mercoledì 11 (circa 250 partecipanti). In queste assemblee si sono decise una serie di iniziative volte a rendere cosciente la cittadinanza del pericolo che stiamo tutti vivendo e a rispondere in modo fermo e unito a tali provocazioni.
Torchiera deve rimanere un laboratorio permanente.
Vorremmo che da qui fino a quando il pericolo non sia scongiurato, tutta la città rivendichi che l’evidenza biologica, cioè vitale, è che il cuore è rosso.
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